Nuova Riveduta:

2Re 18:30

né vi faccia Ezechia riporre la vostra fiducia nel SIGNORE, dicendo: "Il SIGNORE ci libererà di certo, questa città non sarà data nelle mani del re d'Assiria".

C.E.I.:

2Re 18:30

Ezechia non vi induca a confidare nel Signore, dicendo: Certo, il Signore ci libererà, questa città non sarà messa nelle mani del re d'Assiria.

Nuova Diodati:

2Re 18:30

né v'induca Ezechia a confidare nell'Eterno, dicendo: Certamente l'Eterno ci libererà e questa città non sarà data nelle mani del re di Assiria".

Riveduta 2020:

2Re 18:30

né vi induca Ezechia a confidare nell'Eterno, dicendo: L'Eterno ci libererà certamente, e questa città non sarà data nelle mani del re d'Assiria'.

La Parola è Vita:

2Re 18:30

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

2Re 18:30

né v'induca Ezechia a confidarvi nell'Eterno, dicendo: L'Eterno ci libererà certamente, e questa città non sarà data nelle mani del re d'Assiria.

Ricciotti:

2Re 18:30

Nè vi affidate al Signore, dicendo: Il Signore ci libererà e non lascerà che la città cada nelle mani del re d'Assiria . -

Tintori:

2Re 18:30

non vi ispiri fiducia nel Signore, col dire: Il Signore ci libererà di sicuro, e questa città non sarà data in mano del re di Assiria.

Martini:

2Re 18:30

E non v'ispiri fidanza nel Signore, dicendo: Il Signore ci libererà certamente, e questa città non sarà data in potere del re degli Assiri.

Diodati:

2Re 18:30

E non vi faccia Ezechia confidar nel Signore, dicendo: Il Signore per certo ci libererà, e questa città non sarà data nelle mani del re degli Assiri.

Commentario abbreviato:

2Re 18:30

17 Versetti 17-37

Rabsaché cerca di convincere i Giudei che non è servito a nulla resistere. Qual è la fiducia in cui confidi? Sarebbe bene che i peccatori si sottomettessero alla forza di questo argomento, nel cercare la pace con Dio. È quindi nostra saggezza cedere a lui, perché è vano contendere con lui: qual è la fiducia in cui confidano coloro che si oppongono a lui? C'è molta arte in questo discorso di Rabsaché, ma anche molta superbia, malizia, falsità e blasfemia. I nobili di Ezechia tacquero. C'è un tempo per tacere e un tempo per parlare; e ci sono persone a cui offrire qualcosa di religioso o razionale è come gettare perle davanti ai porci. Il loro silenzio rese Rabsaché ancora più orgoglioso e sicuro. Spesso è meglio lasciare queste persone a inveire e a bestemmiare; una decisa espressione di ripugnanza è la migliore testimonianza contro di loro. La questione deve essere lasciata al Signore, che ha tutti i cuori nelle sue mani, affidandoci a lui in umile sottomissione, speranza fiduciosa e fervente preghiera.

Riferimenti incrociati:

2Re 18:30

2Re 18:22; 19:10,22; Sal 4:2; 11:1; 22:7,8; 71:9,11; 125:1,2; Mat 27:43; Lu 23:35
2Re 19:32-34

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